dove siamo

Cupola di San Pietro

una posizione esclusiva
per visitare roma

Consoli Romani Vatican Rooms sorge all'interno di un palazzo di fine '800 dotato di ascensore.
Consoli Romani Vatican Rooms è una scelta eccellente per chi desidera soggiornare nel cuore della Città Eterna ma lontano dal caos e dai ritmi frenetici della città. Siamo in zona Prati, un quartiere molto centrale a due passi da Piazza San Pietro e dalla Cappella Sistina. La zona piena di edifici storici ed eleganti, gode di ottimi servizi, ottimi ristoranti e luoghi di ristoro.

Consoli Romani Vatican Rooms si trova al centro tra lo stadio Olimpico e il Foro Italico, piazzale Clodio e Piazza Cavour, Castel Sant'Angelo e il Vaticano, insomma la posizione, invidiabile, del Consoli Romani Vatican Rooms vi offre mille motivi e occasioni per venire a soggiornare qui al Consoli Romani Vatican Rooms.

Come arrivare

Dall'aeroporto Ciampino

- Prendere una navetta fino alla Stazione Termini. Metropolitana linea A fermata Ottaviano.

Dall'aeroporto da Vinci

- Prendere il treno Leonardo Express (ogni 30 minuti) fino alla Stazione Termini. Metropolitana linea A fermata Ottaviano.

In auto

Dal Grande Raccordo Anulare prendere l'uscita 1 direzione Roma Centro Aurelio:
- continuare su Via Aurelia
- entrare in Piazza del Risorgimento
- rimanere su Piazza del Risorgimento
- svoltare a destra su Via Vespasiano
- svoltare alla prima a destra per entrare in Via Germanico
- proseguire per 10 metri fino alla destinazione

In treno

- Dalla Stazione Termini metropolitana linea A fermata Ottaviano.
- Dalla Stazione Tiburtina metropolitana linea B fino a Termini cambiare linea A fermata Ottaviano.

Cosa visitare

Piazza San Pietro - Cappella Sistina

Realizzata dal Bernini fra il 1656 e il 1667 sotto papa Alessandro VII (1655-1667), è composta di due parti: un primo spazio trapezoidale, delimitato dai due bracci rettilinei chiusi e convergenti che affiancano il sagrato, ed un secondo spazio di forma ellittica, compreso tra i due emicicli del quadruplice colonnato, perché, come ebbe a dire lo stesso Bernini, "essendo la chiesa di San Pietro quasi matrice di tutte le altre doveva avere un portico che per l’appunto dimostrasse di ricevere a braccia aperte maternamente i Cattolici per confermarli nella credenza, gli Heretici per riunirli nella Chiesa e gli Infedeli per illuminarli nella vera fede".Il progetto berniniano originario prevedeva un terzo braccio porticato quale elemento di chiusura della piazza, ma la morte di Alessandro VII provocò l’interruzione dei lavori e il terzo braccio fu l’unica parte del progetto a non essere realizzata. Questa soluzione, che avrebbe dovuto chiudere l’intero complesso e separare l’ellisse dal quartiere di Borgo creando l’effetto sorpresa nel pellegrino che si immetteva nella piazza, era in parte recuperata dal tessuto urbano circostante, la cosiddetta "Spina di Borgo", che "chiudeva" la piazza.

Nel 1950, con l’apertura di via della Conciliazione al posto della Spina di Borgo, fu realizzata una nuova, ampia strada di accesso alla Basilica Vaticana che esalta la visuale maestosa della cupola di San Pietro, ma che ha profondamente alterato l’originario progetto berniniano. Le misure della piazza sono straordinarie: è profonda 320 metri con un diametro centrale di 240 metri ed è circondata da 4 file di 284 colonne e 88 pilastri. La balaustra sopra le colonne è coronata da 140 statue di Santi, alte 3,20 metri, realizzate intorno al 1670 da allievi del Bernini. Ai lati dell’obelisco, spostato al centro della piazza da Domenico Fontana nel 1585, le due grandi fontane del Bernini (1675) e del Maderno (1614). In basso, ai piedi della scalinata, le statue di San Pietro e San Paolo sembrano dare il benvenuto ai fedeli.Di grande interesse la Scala Regia, che collega la piazza ai Palazzi Vaticani, considerata dallo stesso Bernini "… la meno cattiva cosa ch’egli avesse fatto". Realizzata tra il 1662 e il 1666, appare ben più lunga dei circa 60 metri reali, grazie ad alcuni accorgimenti prospettici quali il restringimento progressivo della larghezza e la diminuzione della distanza tra le colonne verso il fondo.

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Stato della Città del Vaticano

Con una superficie di appena 44 ettari, lo Stato della Città del Vaticano è il più piccolo stato indipendente del mondo, sia in termini di numero di abitanti che di estensione territoriale. I suoi confini sono delimitati dalle mura e, su piazza San Pietro, dalla fascia di travertino che congiunge le due ali del colonnato. Oltre che al territorio proprio dello Stato, la giurisdizione vaticana si estende in un certo senso anche su alcune zone di Roma e fuori Roma, che godono del diritto della "extraterritorialità".Lo Stato della Città del Vaticano è sorto con il Trattato Lateranense, firmato l’11 febbraio 1929 tra la Santa Sede e l’Italia, che ne ha sancito la personalità di Ente sovrano di diritto pubblico internazionale, costituito per assicurare alla Santa Sede, nella sua qualità di suprema istituzione della Chiesa cattolica, "l’assoluta e visibile indipendenza e garantirle una sovranità indiscutibile pur nel campo internazionale", come indicato nel preambolo del suddetto Trattato.La Chiesa Cattolica svolge la sua missione evangelica sia tramite le varie Chiese particolari e locali, sia tramite il suo governo centrale, costituito dal Sommo Pontefice e dagli Organismi che lo coadiuvano nell’esercizio delle sue responsabilità verso la Chiesa universale (Santa Sede).La forma di governo è la monarchia assoluta. Capo dello Stato è il Sommo Pontefice, che ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Tali poteri, durante il periodo di sede vacante, sono demandati al Collegio dei Cardinali.

Il potere legislativo, oltre che dal Sommo Pontefice, è esercitato a Suo nome, da una Commissione composta da un Cardinale Presidente e da altri Cardinali, nominati per un quinquennio. Il potere esecutivo è demandato al Presidente della Commissione che, in tale veste, assume il nome di Presidente del Governatorato ed è coadiuvato dal Segretario Generale e dal Vice Segretario Generale. Da lui dipendono le Direzioni e gli Uffici centrali in cui è organizzato il Governatorato, ovvero il complesso di organismi attraverso cui tale potere viene svolto. Il potere giudiziario è esercitato, a nome del Sommo Pontefice, dagli organi costituiti secondo l’ordinamento giudiziario dello Stato.Lo Stato della Città del Vaticano ha una propria bandiera contraddistinta da due campi divisi verticalmente, uno giallo, aderente l’asta, l’altro bianco in cui appare la tiara pontificia con le chiavi decussate. Batte moneta propria, che attualmente è l’euro, ed emette propri francobolli postali. In Vaticano è edito un giornale quotidiano, "L’Osservatore Romano", fondato nel 1861, e, dal 1931, funziona una emittente, la Radio Vaticana, che trasmette in tutto il mondo in varie lingue.Alle esigenze di sicurezza del Papa e dello Stato provvedono il Corpo della Guardia Svizzera, fondato nel 1506, i cui appartenenti indossano una divisa che, secondo la tradizione, sarebbe stata disegnata da Michelangelo, e il Corpo della Gendarmeria, addetto a tutti i servizi di polizia e sicurezza dello Stato.

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Cappella Sistina

La Cappella Sistina deve il nome al suo committente, il papa Sisto IV della Rovere (1471-1484), che volle edificare un nuovo grande ambiente sul luogo dove già sorgeva la "Cappella Magna", aula fortificata di età medioevale, destinata ad accogliere le riunioni della corte papale. Quest’ultima al tempo contava circa 200 membri ed era composta di un collegio di 20 cardinali, di rappresentanti degli ordini religiosi e delle grandi famiglie, del complesso dei cantori, di un gran numero di laici e di servi. La costruzione Sistina doveva rispondere inoltre ad esigenze difensive nei confronti di due pericoli incombenti: la Signoria di Firenze, retta dalla famiglia dei Medici, con i quali il papa era in continua tensione, e i turchi di Maometto II, che proprio in quegli anni minacciavano le coste orientali dell’Italia. La sua realizzazione ebbe inizio nel 1475, anno del Giubileo indetto da Sisto IV, e si concluse nel 1483 quando, il 15 agosto, la Cappella, dedicata alla Vergine Assunta, venne inaugurata con solennità dal papa. Il progetto dell’architetto Baccio Pontelli riutilizzava fino ad un terzo dell’altezza le murature medioevali.Secondo alcuni studiosi, le dimensioni dell’aula (40,23 metri di lunghezza, 13,40 metri di larghezza e 20,70 metri di altezza) ricalcherebbero le misure del grande tempio di Salomone a Gerusalemme, distrutto nel 70 d.C. dai Romani.L’ingresso principale della Cappella, che si trova sul lato opposto della piccola entrata che costituisce oggi l’accesso usuale, è preceduto dalla grandiosa Sala Regia, destinata alle udienze. Finestre centinate (arcuate superiormente) ne assicurano l’illuminazione e una copertura con volta a botte si raccorda alle pareti laterali con lunette e vele triangolari. La cantoria sul lato destro ospitava un tempo i componenti del coro, mentre il sedile in pietra posto su tre lati del salone, con esclusione di quello dell’altare, era destinato alla corte papale. La raffinata balaustra quattrocentesca sormontata da candelabri divide l’ambiente riservato al clero da quello destinato al pubblico: fu arretrata alla fine del Cinquecento per rendere il primo spazio più ampio. La splendida pavimentazione a mosaico, rimasta ancor oggi intatta, risale al 1400 e fu realizzata su modelli medioevali. Ultimata nel 1481 la struttura architettonica, il papa Sisto IV chiamò a lavorare nella

Cappella famosi pittori fiorentini, come Botticelli, Ghirlandaio, Cosimo Rosselli e Signorelli, nonché umbri, quali Perugino e Pinturicchio. Essi decorarono le pareti laterali, divise in tre fasce orizzontali e scandite verticalmente da eleganti lesene. Nella parte inferiore furono realizzati ad affresco finti drappi damascati con le insegne del pontefice; sopra di essi venivano appesi arazzi (alcuni, eseguiti da Raffaello e suoi aiuti nel secondo decennio del Cinquecento, si trovano oggi nella sala a lui dedicata della Pinacoteca Vaticana); nella fascia mediana, la più importante, furono dipinte scene di Storie bibliche con episodi della vita di Mosè e di Cristo, entrambi concepiti quali liberatori dell’umanità; in quella superiore, all’altezza delle finestre, furono fatti realizzare da Sisto IV, i ritratti dei primi pontefici, inseriti entro nicchie monocrome, per dimostrare la continuità del suo mandato con i suoi predecessori.Il soffitto della Cappella, come mostra un famoso disegno del Cinquecento oggi agli Uffizi, era stato infine decorato fino alle lunette con stelle dorate su fondo azzurro ad opera del pittore Pier Matteo d’Amelia.Toccò quindi al nipote di Sisto IV, l’intraprendente Giuliano della Rovere, divenuto papa con il nome di Giulio II (1503-1513), far completare le decorazioni pittoriche all’interno della Cappella. Egli nell’ambito di grandioso rinnovamento della città, chiamò a Roma Michelangelo Buonarroti (1475-1564), artista già famoso a Firenze e al quale aveva in precedenza affidato altri incarichi, che accettò, non senza iniziali polemiche, di decorare "a fresco" la volta. L’opera venne compiuta in quattro anni di duro lavoro (dal 1508 al 1512) ed ha come tema la storia dell’umanità nel periodo che precede la venuta di Cristo.La pittura della parete con il "Giudizio Universale" fu eseguita invece dallo stesso artista più tardi: dal 1536 al 1541, su commissione del papa Paolo III Farnese (1534-1549), il quale aveva a sua volta confermato l’incarico del precedente papa Clemente VII (1523-1534). Il tema rappresentato questa volta è il Fato ineluttabile che incombe su tutti gli uomini, del cui destino Dio è arbitro assoluto.

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Stadio Olimpico

Lo stadio Olimpico è un impianto sportivo polifunzionale italiano di Roma. Sorge presso il Foro Italico, alle pendici di Monte Mario, nel settore nordoccidentale della Capitale. Ideato nel 1927 e originariamente noto come stadio dei Cipressi, nacque su progetto di Enrico Del Debbio per poi essere ripreso nel 1937 da Luigi Moretti e usato come quinta scenica dei giochi del periodo fascista; abbandonato durante la guerra e usato come autoparco dalle truppe alleate, nel 1949 ne fu deciso dal CONI, suo proprietario, il completamento a cura di Annibale Vitellozzi, che lo ultimò nel 1953; all'epoca noto come stadio dei Centomila per via della capienza che si aggirava intorno ai 100 000 posti, fu ribattezzato stadio Olimpico dopo l'assegnazione a Roma dei giochi della XVII Olimpiade del 1960. Ospita fin dall'inaugurazione, avvenuta il 17 maggio 1953, gare di calcio, atletica leggera ed altri sport, oltre a eventi extrasportivi come concerti e rappresentazioni sceniche.

Dal 1953, salvo brevissime interruzioni dovuti a lavori di ristrutturazione, ospita gli incontri interni delle due maggiori squadre calcistiche professionistiche della Capitale, la Lazio e la Roma; ospita regolarmente anche riunioni e competizioni ufficiali di atletica leggera come il Golden Gala dal 1980, i campionati europei di atletica leggera del 1974 e quelli mondiali del 1987. Fin dalla sua apertura, inoltre, ha ospitato, sebbene saltuariamente, anche incontri internazionali di rugby a 15: l'esordio di tale disciplina fu la finale della Coppa Europa 1954 tra Italia e Francia; più recentemente, si segnalano nel 1995 l'incontro tra Italia e il Sudafrica neo campione del mondo e, dal 2012, l'adozione come impianto interno della Nazionale per le gare del torneo rugbistico del Sei Nazioni,[2][3] scelta inizialmente provvisoria, poi divenuta definitiva dopo l'abbandono da parte della FIR dello stadio Flaminio. Ospiterà tre partite della fase a gironi, tra cui la partita inaugurale, e un quarto di finale di Euro 2020.

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Foro Italico

Statue di atleti nello stadio dei Marmi Il Foro Italico (inaugurato nel 1932 con il nome di Foro Mussolini) è un vasto complesso sportivo che si trova alla base di Monte Mario a Roma. Fu ideato e realizzato da Enrico Del Debbio fra il 1927 ed il 1933 e completato dopo la guerra fra il 1956 ed il 1968.
La tribuna laterale dello stadio del tennis Le prime opere del complesso architettonico furono inaugurate il 4 novembre 1932: l'Accademia fascista maschile di educazione fisica, il Monolito, lo Stadio dei Marmi e lo Stadio dei Cipressi (poi Stadio dei centomila e odierno Stadio Olimpico). L'unico piano regolatore realizzato è di Enrico Del Debbio. Nel 1936 e in seguito sino al 1941 Luigi Moretti, già autore della Accademia di scherma del Foro Mussolini elaborò, senza tuttavia mai realizzarli, dei progetti espansivi del Foro verso Tor di Quinto, inserendovi il piano urbanistico di Del Debbio già realizzato.

L'ingresso principale del Foro è a sud-est, in asse con il ponte Duca d'Aosta dove - su un ampio viale, interamente mosaicato a tessere bianche e nere - sorge un enorme obelisco di marmo di Carrara dell'altezza di 17,5 metri base esclusa, conosciuto come Stele Mussolini. L'impianto è decorato da statue, dono delle varie province d'Italia e perciò di autori diversi, che rappresentano le diverse attività sportive: ad esempio, la statua dedicata al lancio del giavellotto fu donata dalla provincia di Perugia, mentre quella dedicata al pallone col bracciale (o pallone a muro) si deve alla provincia di Forlì-Cesena. Nelle vicinanze dello Stadio Olimpico si trova il Palazzo della Farnesina, dal 1959 sede del Ministero degli Affari Esteri, opera degli architetti vincitori del concorso: Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini, Vittorio Ballio Morpurgo. Il campo centrale del foro può ospitare 30.500 persone.

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Castel Sant'Angelo

La storia di Castel Sant'angelo coincide sostanzialmente con quella di Roma ed è impossibile scindere queste due entità così profondamente compenetrate: i mutamenti, i rivolgimenti, le miserie e le glorie dell'antica Urbe sembrano riflettersi puntualmente nella massiccia mole che da quasi duemila anni si specchia nelle pigre acque del Tevere. Nasce come sepolcro voluto dall'imperatore Adriano in un'area periferica dell'antica Roma ed assolve questa sua funzione originaria fino al 403 d.C. circa, quando viene incluso nelle mura aureliane per volere dell'imperatore occidentale Onorio.Da questo momento inizia una 'seconda vita' nelle vesti di castellum, baluardo avanzato oltre il Tevere a protezione della città. Numerose famiglie romane se ne contendono il possesso, che sembra garantire una posizione di preminenza nell'ambito del confuso ordinamento dell'Urbe: sarà roccaforte del senatore Teofilatto, dei Crescenzi, dei Pierleoni e degli Orsini. E' proprio un papa Orsini - Niccolò III - a far realizzare il Passetto di Borgo, che collega il Vaticano al Castello, in una continuità fisica ed ideale. Nel 1367 le chiavi dell'edificio vengono consegnate a papa Urbano V, per sollecitare il rientro della Curia a Roma dall'esilio avignonese.

Da questo momento in poi Castel Sant'Angelo lega inscindibilmente le sue sorti a quelle dei pontefici, che lo adattano a residenza in cui rifugiarsi nei momenti di pericolo. Grazie alla sua struttura solida e fortificata ed alla sua fama di imprendibilità il Castello ospita l'Archivio ed il Tesoro Vaticani, ma viene adattato anche a tribunale e prigione.Con il cambiamento di funzione, l'aspetto e l'impianto del Castello vengono rimodellati attraverso una lunghissima serie di interventi che si snodano nel corso di quattro secoli. Nuove strutture si assommano a quelle preesistenti, alterandole, modificandone la funzione, talvolta cancellandole, in un processo di trasformazioni ininterrotte che sembrano scivolare l'una nell'altra senza soluzione di continuità.La storia lunghissima e variegata dell'edificio, con le sue mille metamorfosi sembra essersi sedimentata nel complicato intrico di sotterranei, ambienti, logge, scale e cortili che costituiscono l'attuale assetto del Castello. La struttura originaria e le successive superfetazioni si compenetrano, sovrapponendosi e fondendosi l'una con le altre, e dando vita ad un organismo sfaccettato e complesso, carico di valenze simboliche e di stratificazioni storiche.

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